Verso il 25 Aprile: il significato della ricorrenza. Valdo Spini con noi alla Sala Colombo.

Il giorno 25 aprile, Festa della Liberazione, una data entrata nella storia del nostro Paese, in cui si ricorda la liberazione dal governo fascista e dall’occupazione nazista.
Fin dall’anno successivo, 1946, il governo di Alcide De Gasperi fissò il giorno 25 aprile come Festa Nazionale.
Oggi, ricordare il 25 aprile 1945 vuol significare innanzitutto dare la possibilità alle generazioni che non l’hanno vissuta di conoscere la Resistenza con le sue crude realtà, di fare memoria dei tanti che persero la vita per la libertà e per ridare dignità all’ Italia, di mantenere l’occhio vigile contro il risorgere di tentazioni autoritarie.
Il richiamo ai valori della Resistenza e della Costituzione Italiana deve continuare ad essere vivo, senza perdere la sua capacità di incidere, essere dovere morale e civile della memoria.
Sappiamo, anche guardando al tempo presente, che la libertà non è mai acquisita una volta per sempre e che, per essa, occorre sempre sapersi impegnare.
Ecco, allora, la proposta di UNITRE Barga di lunedì 17 aprile, ore 17, nella Sala Colombo, Verso il 25 aprile: significato di una ricorrenza, tenuto dal Prof. Valdo Spini che guiderà il pubblico presente a riflettere sul valore di questa data.
Come è noto il 25 aprile 1945 viene diramato dal Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia l’ordine di insurrezione generale contro i tedeschi occupanti e la repubblica sociale italiana. La guerra in Germania è stata condotta dagli alleati, ma anche le italiane e gli italiani hanno combattuto per riconquistare libertà e democrazia e riscattare l’onore dell’Italia e il suo posto tra le nazioni del mondo.
Come Presidente Fondazione Circolo Rosselli, V. Spini ricorda in particolare l’azione della prima Brigata Rosselli comandata da Manrico Ducceschi (nome di battaglia Pippo) che combatté sulle nostre montagne.
Valdo Spini, (n. 1946) è figlio di uno dei maggiori storici italiani, Giorgio Spini.
Valdo si è interessato di politica fin da giovanissimo, prima da liceale poi come studente universitario.
Si laurea in Economia e Commercio presso l’Università di Firenze, divenendo poi assistente di ruolo e professore associato di Storia delle Relazioni economiche internazionali alla facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”.
Nel 1962 aderisce al Partito Socialista Italiano con cui viene eletto alla Camera alle elezioni politiche del 1979. È stato ininterrottamente deputato per 8 legislature, dal 1979 al 2008, divenendo Ministro dell’ambiente e ricoprendo poi, come Sottosegretario, vari incarichi nel Ministero dell’interno e in quello degli affari esteri, Presidente della Commissione Difesa della Camera, promotore di numerose proposte di legge.
Più volte eletto consigliere comunale di Firenze, è stato anche assessore alla cultura e, nominato Presidente prima del Comitato per il Quinto Centenario dalla morte di Lorenzo il Magnifico, poi del Comitato Fiorentino per le celebrazioni del Quinto Centenario della stesura del Principe di Niccolò Machiavelli; successivamente, è stato designato membro in varie istituzioni culturali fiorentine. Dal 2012 presiede l’Associazione Istituzioni Culturali Italiane (AICI), cui aderiscono 148 istituti culturali italiani.
Oltre ad aver pubblicato numerose opere letterarie, saggi ed articoli, ha fondato e dirige la rivista trimestrale di politica e di cultura “Quaderni del Circolo Rosselli”.
È membro attivo della Chiesa Evangelica Valdese, del cui Sinodo è stato Presidente.
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Alla Sala Colombo sarà per Valdo Spini un pomeriggio caloroso, sia perché non è nuovo in UniTre e a Barga, ma anche perché il Giuliano Cecchi, amico e consigliere nella nostra Associazione, ma anche Vicepresidente dell’Istituto Storico Lucchese sezione di Barga, ci ha sussurrato: “Quando verrà Spini, così come dissi a Sonia, io vorrei donare ai presenti il libretto che facemmo 16 anni fa, quando lui venne a Barga per inaugurare il parcheggio Sandro Pertini e così celebrandolo all’aula Magna .
Il libretto contiene il suo intervento.
È datato ma pur sempre da leggere e conservare …”
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